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EQUIVOCI AL TEMPIO SENSŌ-JI

Avere amici giapponesi che parlano italiano è la soluzione a tutti i problemi per il vostro viaggio.
Sono carini, simpatici e ci tengono a mostrarti tutto.
Ecco un racconto pieno di "qui - pro - quo".
Era Marzo di dieci anni fa.
Buona lettura.

Sveglia presto questa mattina., finalmente ci rincontriamo con Mia-san, la mia “sorellastra” giapponese.
Abbiamo appuntamento alle 11:30 all’uscita 4 della stazione di Asakusa.

Asakusa è uno dei quartieri più famosi di Tokyo, con il tempio più famoso di Tokyo, pieno zeppo di turisti e bancarelle.

Io e la Piera siamo arrivati con 30 minuti di anticipo. Non sapendo cosa fare, abbiamo passeggiato lungo il fiume Sumida, che rende più romantica questa zona.
La fiamma di Philippe Stark troneggia sopra il building dell’Asahi. Alcuni clochard se la prendono con il governo. Un uomo dipinge su una tela il profilo dei palazzi, i ciliegi cercano di esplodere, nonostante non sia il loro momento. Che pace si respira, che bello non stare in mezzo alla gente che grida.



Sono le 11.45, Mia San non è ancora arrivata. Ma non erano puntuali i giapponesi?
Noi imperterriti continuiamo a passeggiare, mangiamo un dolcetto fatto con il mochi (riso glutinoso e appiccicoso ripieno di azuki, i fagioli rossi) soffochiamo e sveniamo per un quarto d’ora.
A mezzogiorno squilla il cellulare che mi ha prestato la mia amica nipponica.

“Ciao Gabu-chan io sono uscita A4 da 11:20…tu dove sei?”

“Anche io sono all’uscita 4”

“No uscita A4”

“Ah, non è la stessa cosa 4 e A4…dove ci vediamo? Io sono di fianco al ponte, di fronte al ristorante La Braccio e alla fiamma di Philippe Stark”

“Starucusu??”
“Non ho visto Star Wars”



Dopo un altro quarto ci siamo capiti, ma solo perché le ho spiegato che Philippe Starucusu è un bravo designer architetto francese, che ha dato a questa zona un tocco di modernità, che la sua sedia di Kartell è una delle mie preferite…”Siamo sotto la fiamma della Asahi!!!!!”
“Ah ora ho capito! Ma io non sapevo che fosse di Starucusu”

Prima tappa il Centro informazioni turistiche, che ti riempie di opuscoli e volantini, ma anche di gadget come posaceneri portatoli e portachiavi non tanto belli.
Il tempio Sensō-Ji, come dicevo all’inizio è uno dei più famosi di Tokyo, è meta obbligatoria del turista medio in Giappone.
 I ragazzi con i risciò tentano in tutti i modi di acchiappare clienti. Mi fanno un po’ tenerezza, perché li vedi che sudano quando portano in giro gli americani sovrappeso.



“Belli vero, come vostre carrozzerie italiane”
“Sembra una forma di schiavitù”

“Nooooo. Loro come cavalli, ma al posto di zoccoli hanno tabi”

La Piera alla vista di queste scarpe con le dita è impazzita.

“Gabry devo averne 30 paia, ne voglio cambiare una al giorno”

La via piena di negozietti che porta al tempio si chiama Nakamise Dori. I turisti qui sbroccano per qualsiasi cosa: ventagli, kimono sintetici, calamite, calzettine, peluche, specchietti, spilline, tric & trac, bombe a mano e magliette di Maradona.


Io e la Piera invece ci siamo innamorati del sapone che non si risciacqua., con la sua etichetta tenerina con il procione che si lava le mani.
Mia San è intervenuta gentilmente sia per spiegarci il funzionamento del detergente, sia per farci smettere di sprecare il campione gratuito.

“Ti piace Gabry? È frocione”
“Ahahahahahahahahahahaha”

Forse non dovrei ridere sguaiatamente in presenza di luoghi di culto.
 Neanche il tempo di riprendermi avevo già perso la mia amica Piera. Basta un Hello Kitty qualsiasi per trasformarla in Lady Disturbia.
Io e Mia san ci siamo fermati a guardarla mentre comprava tessuti per il suo fiorista, pare sia bravissimo anche a cucire.

“Piera come bambina”

“Sì! E purtroppo io sono il suo insegnante di sostegno”
“Cosa sostegni?”

“Le sue borse da shopping”

“Tu come cavallo”

In Giappone state attenti a fotografare persone e negozi. I nipponici ci tengono alla loro privacy.

La Piera è stata aggredita da un negoziante che l’ha obbligata a cancellare tutti i suoi scatti, ora il suo fiorista non potrà copiare le borsine carine in tessuto kimono da sfoggiare durante la messa domenicale.

“È molto simpatica Piera-san e anche molto magra!”

“E’ vero Mia san, pensa che ingurgita quantità di zuccheri ogni giorno senza finire sulla tazza del cesso”

“Lei no cesso. Lei bella!”

“0_o”



La Piera va in visibilio per qualsiasi cosa abbia forma di gatto ed è pazza per la scrittura giapponese.

“Guarda, Gabry, i quadretti con i kanji di samurai, fuoco, acqua…che belli”

“Piera li vendono anche all’Ikea!”
“Ma quelli si deteriorano dopo un mese”
“Vabbè che dici di andare a prendere i biglietti della fortuna?”

Mia-san non aveva il coraggio di dire alla Piera che il suo Omikuji (il biglietto della fortuna) era praticamente un papiro di sfiga, così  ha tradotto che la sua fortuna era “piccola“. Ovvero farà una cinquina la sera di Capodanno alla tombola dell’Oratorio del suo paese.

A pranzo ci siamo fatti raccontare la colazione tipica giapponese: pane, caffè, yogurt, riso, salmone cotto, biscotti, zuppa di verdura, latto.

“Gatto…noooooooo!”

“Piera ha detto latto”

Mia-san si è prostrata ai nostri piedi per aver sbagliato a parlare ed averci messo in allarme.

“Però voi italiani mangiate coniglio, poverino!”

“E voi mangiate le balene!”

Non contenti abbiamo iniziato ad elencare tutti i paesi del mondo dove si mangiano cose strane.

“In Vietnam i pipistrelli”
“In Messico le cavallette”
“A Vicenza i gatti!”

Mia-san è molto gentile con noi. Ogni che volta che ci vediamo ci offre da mangiare e il biglietto della metro.


Settimana prossima ci ha promesso un pranzo con la sua insegnante di Italiano. Forse perché ogni tanto parliamo male anche noi.

“Per venire all’appuntamento con maestra di italiano devi prendere Yoyogi-koen verde per Omote-sando cambio Ginza Asaka Mitsuke cambio Marunochi line rossa per Yotsuya ci metti 23 minuti sennò Shinjuku prendi Chiyoda line e prendi per Yotusya 13 minuti anzi no Yoyogi-koen verde per Kokka Gijidoamei anzi no Yoyogi-koen scendi a Kokka Gijidomae poi cambi metro Nambou line Tameike Sanno x Yotsuya 190 yen ci vediamo grande magazzino – Attore – al primo piano davanti alla cioccolateria – Godiva – io sarò sotto il tavolo dietro la tendina rossa vicino alla lampada blu!”

Sangue da naso!!!!!!!


GiapponeTVB

P.S. Comunque il tempio l’abbiamo visto. Giuro!