Aveva 13 anni Junko quando la bomba di Hiroshima scoppiò il 6 Agosto 1945 a meno di due chilometri da casa sua.
Era una studentessa che viveva ascoltando le sirene antiaeree.
Quella mattina però non stava bene, aveva mal di stomaco, quasi un presagio.
Dicono che guardare il cielo dall’isola di Aogashima sia un’esperienza trascendentale.
Tutto l’universo sembra caderti addosso.
E ti senti così piccolo davanti a quella pioggia di stelle.
Dovremmo andarci che dici?
Scriveva così Iwao Sekiguchi, 20 anni.
“2 agosto: sono alla stazione di Bologna. Telefono a Teresa ma non c’è. Decido quindi di andare a Venezia. Prendo il treno che parte alle 11:11.
Uno dei motivi per cui mi piace il Giappone è il decoro.
Il decoro delle persone, dei pacchetti regalo e di qualsiasi altro oggetto che abbia bisogno di una decorazione.
Ricordo cellulari addobbati come alberi di Natale o unghie ornate da piccoli oggetti quasi impercettibili all’occhio umano.