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IL GIAPPONE NON É CRUELTY FREE

In Giappone i cani sono carini. Sempre di razza e con quei buffi vestitini a forma di Ape o Calabrone. A volte li vedi per strada dentro a un passeggino, perché i padroni li trattano come bambini.
La mia vicina di casa aveva un Carlino che raramente toccava l'asfalto. Viveva perennemente dentro una cesta con le ruote e guardava il mondo da un oblò, come cantava Gianni Togni.

In Giappone i gatti sono teneri e spesso fotogenici. Nelle librerie ci sono un sacco di volumi scritti dai loro padroni. Gli autori devono essere veramente creativi, perché s'inventano un sacco di storie, corredate da grafiche kawaii, lettiere fluorescenti e fiocchetti sotto le vibrisse.

I conigli poi sono così dolci, che vengono anche utilizzati come  entraîneuse in bar alla moda.
Non se li mangiano con le olive come  da noi. Non sia mai! Maledetti occidentali cannibali. 

Anche i ricci vengono addestrati per “servire” ai tavoli, così come i serpenti, i gufi e persino i maiali.

rabbit café tokyo

Se dovesse capitarvi di entrare in un pet shop, mettetevi le mani davanti agli occhi. 
Orde di cuccioli stremati e chiusi in un acquario attendono di essere venduti, manco fossero delle salamandre.
Diciamo che il benessere animale non è certo una priorità di questo paese. Guardate cosa ho visto in un negozio a Tokyo.

pet shop Tokyo
Una giovane commessa sorridente che lavava un micetto di tre mesi. il poverello miagolava come un matto e continuava a scalciare, ma lei incurante dei suoi lamenti lo stringeva forte fra le sue braccia credendo di fare cosa buona e giusta.

E se per Natale i cuccioli rimangono sul groppone al negoziante? 
E quando il maiale del Pig bar cresce? 
E se il padrone di Fido o Micio si dovesse stufare di raccogliere escrementi o pulire la lettiera? 
Con una sola telefonata arrivano degli omini gentili a prelevare l'amico di casa per accompagnarlo educatamente al patibolo. Il vaso di Pandora è stato più volte scoperchiato da senatori giapponesi, ma anche da giornalisti italiani, purtroppo l'opinione pubblica non si è mai indignata più di tanto.

cani in Giappone

Già. In Giappone praticamente non esiste il problema del randagismo. Per tenere le strade "pulite e al sicuro" da orde di cani e gatti mannari si segue una procedura molto crudele che consiste nel catturarli e portarli in una camera a gas per soffocarli lentamente con l'anidride carbonica. Uno strazio che può durare fino a 15 minuti.
A seconda della politica locale, in queste strutture se l'animale non viene reclamato fra i tre e i sette giorni dalla cattura è condannato a morte. Anzi, come dicono loro "smaltito", manco fosse un divano vecchio dell'Ikea.
Gli appelli all'adozione vengono fatti attraverso i social da volontari che aiutano piccole strutture che salvano spesso cani e gatti da fine certa.

(QUI potete leggere una bella storia)

owl bar Tokyo

Nel 2020 il 32% dei giapponesi ha adottato un gatto perché lo vedeva gironzolare intorno a casa.
Una famiglia giapponese è stata denunciata perché teneva 164 cani in 90 metri quadrati.
Nel 2013 sono stati soppressi 128.000 randagi, nel 2021 solo 27.000.
L’anno scorso 2056 cani di grande stazza sono stati prelevati dalle loro case e “smaltiti” alla modica cifra di 3000 Yen.

È il lato oscuro della famosa efficienza nipponica, che non si fa scrupolo di adottare con asciutta freddezza metodi crudeli che dimostrano - aldilà del Kawaii - quanto in realtà siano poco considerati i diritti degli animali.

Gtvb

Se volete approfondire l'argomento QUI un report del Daily Mail di qualche anno fa. 

Cover: ©Kikuchiyo Cho