LA METRO DI TOKYO (una scusa per parlare del Giappone)

Ho comprato uno smartphone a mia mamma prima di partire per il Giappone, così possiamo video-chiamarci su Messenger e mandarci i messaggi su Whatsapp. È l’unico modo per non farle venire l’ansia visto che pensa mi sia arruolato nell’esercito nipponico per combattere contro Godzilla.
Ahimè ho creato un mostro.
Quella invece di scrivermi, passa le ore a condividere foto di Gianni Morandi, Padre Pio e dei suoi amici. Non ha ancora capito che deve cliccare “Mi piace”. Usa solo il tasto “Condividi” e la sua bacheca assomiglia più ad un inserto speciale di Famiglia Cristiana.
Poi ogni tanto si ricorda di me.

Drin drin

“Ciao dove sei?”
“A Kabul!”
“E che ci fai in Indonesia?”
“Ahahahahahahaha”
“Senti mi stanno arrivando delle richieste di amicizia su Facebook da gente che non conosco”
“E tu non accettare”
“Ma sono gentili”
“Ti ricordi che quando ero piccolo mi dicevi sempre di non dare confidenza agli sconosciuti?”
“Ma solo perché avevo paura che ti rapissero”
“Ecco. Con Facebook è la stessa cosa. Potrebbero rubarti l’identità, chiederti informazioni personali, stalkerarti”
“Sciecherarmi?”
“Cambia orecchio!”
“Cosa vuol dire stakkerare”
“Con la L”
“Stakkelale”
“Mamma ci sentiamo dopo, ora sono sulla metro”

Metro_Tokyo_anime

In Giappone non devi fare casino quando sei in metropolitana. È una delle tante regole che trovi sui cartelli delle regole nel paese delle regole.
Le metro e i treni ti invitano a non fare un sacco di cose, puoi trovare messaggi che dicono:

1) Non buttarti sui binari se sei ubriaco
2)  Non giocare a Candy Crush sulle scale
3)  Non prender le scale mobili al contrario
4)  Non parlare con la fidanzata al cellulare
5)  Non spingere le vecchie per terra mentre guardi le foto su Instagram
6)  Non mangiare sulla carrozza
7)  Non fare finta di niente se c’è un suicida sospetto
8)  Non parlare con gli alieni
                                                                                                       

Oggi mi sono svegliato prestissimo, perché volevo provare l’ebrezza di prendere un treno all’ora di punta.
I giapponesi sono preparatissimi e in assenza dei famosi spingitori iniziano a farlo loro. Così ti ritrovi schiacciato come un popcorn, di quelli che al cinema si appiccicano sotto le suole.
Non hai modo di muoverti. Sudi, diventi gemello siamese di qualcuno e d’incanto ti ritrovi in ufficio con lui.

Oggi avrò chiesto scusa 3 volte:

“Scusa se ti sto infilando un dito in un occhio, ma tanto scendo alla prossima”
“Scusa se ti sto appoggiando il mio membro sulla coscia, ma mancano due fermate”
“Scusa se è ho dei conati di vomito per via del tuo alito di soia, ma cristo mangiati una mentina”

giapponesi-in-metro

Il tasso di congestione di una vagone viene calcolato dividendo in % il numero dei passeggeri per la capacità di carico.

100% piena capacità passeggeri. Ogni persona è in grado di sedersi, stare in piedi tenendosi a un corrimano e perché no, truccarsi con dei prodotti di Hello Kitty.

150%: i passeggeri sono spalla a spalla e sono ancora in grado di leggere i giornali e i cellulari senza alitarsi addosso.

200%: Il treno è veramente pieno e tutti sono attaccati che il sudore della schiena si mischia con quello di uno sconosciuto e c’è un po’ di puzza. Chi ha mangiato cipolla?

250%: i passeggeri non possono più muoversi. Rischio di svenimenti, perdita di calzature e molestie sessuali. Si è talmente pressati che è impossibile cadere anche quando il treno frena bruscamente. 

270% Ragazzi prendete il prossimo treno.

Secondo il Ministero degli Umpa Lumpa la metro più affollata del Giappone è la Tozai Line di Tokyo che raggiunge anche il 200% di congestione, mentre la più ritardataria è la Chiyoda Line.(sempre di Tokyo)

mappa metro Tokyo

Per capire la Metropolitana di Tokyo ci vuole un piccolo corso di laurea, ma state tranquilli dopo tre giorni sarà tutto più facile e poi se non volete sbattimenti, domandate al controllore all’ingresso dei tornelli. Basta solo chiedere “Io qui. Voglio andare qua” e lui come per magia vi mostrerà il costo del percorso su una calcolatrice e la metro giusta da prendere.

La prima linea metropolitana è stata aperta nel 1927, era lunga circa due km e andava da Ueno ad Asakusa.
QUI potete leggere tutta la cronistoria dettagliata.

Il biglietto cambia a seconda della tratta e del gestore di linea e ogni tanto anche a seconda dei giorni. Oggi ad esempio il giornaliero costava 100 Yen in meno rispetto al solito, ma la mia amica Mia san non ha saputo spiegarmi il motivo.
Io qui vivo nell’ignoranza e le uniche risposte che ricevo sono “Non so, ma oggi c’è sconto”
Il mio amico Marco, che è sciantosa e non ha capito niente di come funziona questa ragnatela sotterranea, preferisce il taxy.
E qui bisogna finalmente spezzare una lancia a favore dei tassisti vintage giapponesi. Non si perdono più. Con l’avvento degli smartphone e dei navigatori riescono a trovare la strada più facilmente, anche se ogni tanto qualche suggerimento è sempre meglio darglielo.

old Tokyo

Drin drin

“Sono tua madre”
“Lo so!”
“Anche io adesso riesco a capire chi mi chiama, perché mi appare il nome sullo schermo”
“Mamma ti ho detto che sono in metro”
“Lo sai che Adriano Celentano ha cliccato – Mi piace – sul mio commento?”
“Che felicità…”
“Ora sto commentando le foto di tua cugina”
“Lo so…ho letto”
“Ma lei non mi risponde”
“Mamma hai scritto – che bell’ufficio che hai – cosa dovrebbe dirti?”
“Almeno grazie”
“Lascia perdere”
“Se non mi risponde la mando affanculo”

Se anche a voi piacciono i numeri dovete sapere che fra le 51 stazioni più affollate al mondo 45 sono giapponesi. Il che la dice lunga su come funzionano bene le linee ferroviarie e come si cerchi in ogni modo di disincentivare l’uso delle auto. 

Doraemon

Drin drin

“Figliolo hai controllato chi sono quei signori che vogliono la mia amicizia?”

Ho risolto il dilemma.
Pare ci sia una mia parente che accetta l’amicizia da vedovi e uomini allupati, solo per farsi scrivere sulla bacheca commenti lusinghieri sul suo aspetto fisico ancora piacente.
E siccome sono sicuramente dei sessuomani, vanno in giro a cercare  fra le sue amiche altre donne di una certa età in cerca di piaceri forti.

Gtvb

Drin drin

“Mi sono iscritta a due nuovi gruppi che mi hanno suggerito delle amiche - “Voglia di"  e “Un po’ dolce e un po’ bastarda”
“Mamma ricorda che ho la tua password, potrei rovinarti la vita”
“Cretino me la sono fatta cambiare dalla nuova vicina di casa. È una poliziotta! Tiè!”
“Mi mandi una foto tua e di papà?”

selfie sbagliati

Prossima lezione: i selfie!

Cover: © Toho Pictures
Immagini: © Old Tokyo/ © GiapponeTVB