, , , , ,

SAILOR MOON E LA PATATA BOLLENTE

A me hanno dato la patata bollente.
Domani sera, 13 Giugno, alle ore 20:45 sulla pagina Facebook di Paolo Linetti, scrittore e responsabile attività museali al Diocesano di Brescia e curatore del Museo d’arte Orientale Fondazione Mazzocchi, dovrò parlare di come Sailor Moon è sopravvissuta negli anni alle censure, diventando icona planetaria simbolo della diversità e paladina delle identità non binarie.
Eppure non ha fatto niente, se non essere se stessa.
Il suo successo è trans-generazionale: i primissimi fan di Sailor Moon fanno parte di un’epoca che sembra ormai lontana, ma tra ristampe, repliche, bar a tema e riadattamenti, Usagi Tsukino e le sue amiche sono più battagliere che mai, conquistando ogni giorno nuovi giovani adepti (in questi giorni su Netflix la nuovissima trasposizione cinematografica).

La guerriera che veste alla marinara è arrivata in Italia nel 1995 sui canali Mediaset. Esattamente il 21 febbraio, giorno in cui tale Steve Fossett riuscì ad attraversare in solitaria l’oceano Pacifico con una mongolfiera.
Era l’anno del primo governo tecnico italiano, della fine della guerra nell’ex Yugoslavia, dello scudetto della Juventus dopo 23 anni di digiuno e delle prime unioni civili in Svezia.
Pochi mesi dopo usciva in edicola e nelle fumetterie anche la versione manga.
E il tema dell’identità di genere divenne improvvisamente motivo di accesissimi confronti pubblici. Eppure la Principessa Zaffiro e Lady Oscar avevano da tempo introdotto l’argomento, il romanzo “Kitchen” di Banana Yoshimoto aveva avuto grandissimo successo, e da qualche anno l’OMS aveva cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

sailor moon love

Bisogna fare un distinguo fra l’opera cartacea della ricchissima mangaka Naoko Takeuchi e la serie prodotta dalla Toei.
Non me ne vogliano i fan più accaniti, ma io facevo fatica a leggere il fumetto, troppo veloce, sincopato e strapieno di coreografiche trasformazioni, deliri buonisti e formule incomprensibili (uno degli attacchi di una guerriera Sailor è “Star gentle uterus”). Preferivo l’Anime che non chiedeva troppi sforzi mentali e sicuramente più adatto alla mia età di allora,.
Nel manga Naoko Takeuchi aveva creato un mondo al femminile elegante e pieno di gadget, ma forte e tenace, dove gli uomini erano relegati a parti secondarie e le donne potevano fare, amare e vestirsi come volevano.
Amazzoni degli anni ‘90, le guerriere Sailor mandarono al culo i colleghi Cavalieri dello Zodiaco, troppo complessi da imitare, poco empatici e tremendamente noiosi.

sailor_star_lights

Si sono divertiti di più i produttori della Toei che, chissà per quale motivo, nel cartone animato hanno deciso di cambiare gusti e sesso ad alcuni personaggi: così due maschi etero sono diventati amanti e tre guerriere a cui semplicemente piaceva travestirsi da uomo, si sono caratterizzate per ermafroditismo simultaneo, proprio come il pesce Serranus Tortugarum.
Come nelle pagine stampate, ritroviamo i cattivoni a cui piaceva truccarsi e indossare tacchetti comodi alla Prince e le virago sadomaso. Ma le più famose restano Sailor Uranus e Neptuno, fidanzate storiche e unica coppia risolta della serie.

sailor_star_lights


Non è stato facile per Mediaset digerire e adattare questo cartone animato.
Da noi alcuni maschi sono stati trasformati in femmine, le lesbiche in amiche intime, i gay in etero curiosi, in un delirio narrativo che, fra tagli e censure, non ci hanno permesso di vedere nemmeno il seno appena accennato di Sailor Moon e il suo pube depilato appena accennato.
Ma i censori avevano sottovalutato la potenza di questo Anime e anche l’intelligenza dei ragazzi che, nonostante le revisioni, si riconobbero in questo mondo di identità fluide.
Non furono contente alcune mamme che urlarono allo scandalo quando scoprirono che i loro figli maschi giocavano travestendosi da guerriere Sailor.

La psicologa Vera Slepoji, in quota al partito di estrema destra Alleanza Nazionale, accusò il cartone di animato di compromettere l’identità sessuale dei fanciulli. Anche io facevo l’imitazione di Carmen Russo, ma ai miei genitori non venne mai in mente di denunciare Antonio Ricci ed Ezio Greggio.
La direttrice del palinsesto ragazzi di Mediaset Alessandra Valeri Manera e l’allora doppiatore e adattatore Nicola Bartolini Carrassi corsero ai ripari cambiando ancora di più la struttura narrativa della serie. Le guerriere Sailor Star Lights che durante la trasformazione mutavano il loro corpo da uomo a donna, diventarono gemelli omozigoti in connessione astrale parallela dovuta al loro seme di stella che quando l’ho sentito per la prima volta mi è uscito il sangue da naso.
Sul web è facile trovare la lista dei tagli subiti dalla serie. I fan sono stati abili certosini nel rimettere tutto a posto e ricostruire il prodotto originale.

sailor moon kiss

Non andò meglio negli Stati Uniti dove le fidanzate divennero cugine e, si sa, “non c’è cosa più divina che farsi la cugina”.

In America Sailor Moon fece da apri pista al fenomeno anime, ma dovette combattere con un popolo profondamente puritano. Erano gli anni in cui la presentatrice Ellen Degeneres fece coming out e fu bollata come Ellen Degenerate, in cui il congresso statunitense approvò il Defence of Marriage Act che stabiliva che il matrimonio potesse solo essere quello tra uomo e donna. Per paura di essere cancellata dai palinsesti, Xena la Guerriera non urlò agli Dei greci il suo amore per Olimpia se non nell’ultima puntata.


Erano altri tempi, il che non giustifica il trattamento che hanno dovuto subire alcune persone e opere, ma in tutto questo possiamo dirlo a gran voce: Sailor Moon era avantissimo. Un’enciclopedia di educazione alla diversità vista in maniera positiva, dove il punto più alto viene raggiunto quando la nostra protagonista davanti all’androgina Sailor Uranus domanda: “Ma sei un maschio o una femmina?” E la risposta è un sunto di tutta la serie: “Cosa importa?”

Gtvb

“Sailor Moon nel Cuore della Leggenda"
Live sulla Pagina Facebook: “Paolo Linetti 4 chiacchiere sull’Arte”

6 giugno ore 21:00

  • Il manga e l'editoria in Italia con Claudia Bovini, Cristian Posocco e Filippo Sandri rispettivamente: direttrice, Publishing Manager e Responsabile di produzione di Star Comics.
  • 30 anni di Sailor moon come fenomeno culturale che unisce due generazioni con Emanuele Vietina, Direttore di Lucca Comics & Games.
  • La principessa splendente e altre leggende, l'eredità dei secoli passati con la professoressa Megumi Akanuma, presidente dell'Associazione DEAI e docente di cultura giapponese.
  • La dea della luna e gli elementi iconografici tratti dalla mitologia greca con Paolo Linetti, storico dell'arte giapponese e iconografo.

 

13 giugno ore 21:00

  • Mineralogia con Antonio Vaianella de La Spada e il Ventaglio.
  • Astronomia con Chiara Pasqualini del Planetario di Milano.
  • Astrologia con Donatella Valgonio speaker di Radiobresciasette e Radio Classica bresciana.
  • Musica con Megumi Akanuma, soprano.
  • Delle antenate di Sailor Moon nei manga del XVIII e XIX secolo con Paolo Linetti, direttore del Museo d'Arte Orientale Mazzocchi.
  • Cosplay con Adele Brandaglia.
  • Degli anime e manga ante e post Sailor Moon con Alessandro Apreda di Doc's Antro.
  • Del fenomeno sociale con Gabriele de Risi di GiapponeTVB.


Convegno con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone e la fondazione Italia Giappone.

sailor moon

Gtvb


Immagini: ©GiapponeTVB/©Toei Animation