, , ,

TOKYOBIKE (e alcuni consigli per girare in bicicletta in Giappone)

Quando qui a Milano freddo e pioggia lasciano spazio al caldo e al sole è piacevole pedalare facendosi scompigliare i capelli da una bel venticello.
Per sentirmi un po’ come in Giappone faccio un giro in via Plinio. Qui tokyobike propone bici stilosissime prodotte a Yanaka – un tranquillo sobborgo di Tokyo – e progettate per essere comode, agili e facili da guidare: non attrezzi per performance atletiche, ma semplici e piacevoli mezzi di trasporto.
Una filosofia “slow” che detta le regole anche al design: minimale, elegante e personalizzabile (tanti accessori e tantissimi colori disponibili per tutti i modelli a catalogo) per fare di ogni bici un pezzo unico.

Tokyobike Milano
È stata di Paola Rigamonti l’idea di portare qui questo brand.

 Come è nata l’idea di portare tokyobike in Italia?

«L’idea è nata sfogliando una rivista dov’era pubblicato un servizio sul negozio tokyobike di Londra… ed è stato amore a prima vista! Così mi sono fatta aiutare da un’amica giapponese e ho scritto una lettera all’azienda. La prima risposta è stata “Grazie, ma no”. Poi sono riuscita a far capire il mio progetto e a far passare l’idea che anche Milano è una città che ama le bici.»

 Così ti sei trovata a girare in bici a Tokyo…

«Sì, una volta definito l’accordo sono partita per sistemare i dettagli e conoscere meglio l’azienda. E siccome per me è assolutamente naturale andare in bici ovunque, mi sono ritrovata a pedalare per Yanaka, un quartiere residenziale, a misura d’uomo, una piccola città nella città che trovo molto simile a Porta Venezia

 Hai qualche suggerimento per chi si prepara a visitare Tokyo in bici

«Bè, consiglio assolutamente di noleggiare una tokyobike da tokyobike Rentals e di scoprire la città a partire proprio da Yanaka

Paola Rigamonti Tokyobike

A Milano sono sempre di più quelli che scelgono di spostarsi in bici e la cultura ciclistica un po’ alla volta cresce: aumenta la consapevolezza di fare qualche cosa di buono per l’ambiente; si chiedono e si realizzano più stalli e piste ciclabili (sempre troppo poche); si moltiplicano i servizi di bike sharing.
Anche in Giappone in molti girano in bicicletta, ma pochi si considerano ciclisti. E manca ancora una cultura ciclistica diffusa e condivisa.

tokyobike

Chiedo qualche informazione a Chad Feyen – nato in Michigan, ma giapponese di adozione – portavoce dell’associazione The Cycling Embassy of Japan.

 È vero che i giapponesi usano molto la bicicletta?

«I numeri ufficiali dicono che il 16.5% degli abitanti di Tokyo usa la bici per andare al lavoro o a scuola. I numeri reali però sono molto più alti se si contano anche i genitori che accompagnano i figli o gli anziani che semplicemente girano per commissioni. Usare la bici è facile e sicuramente il mezzo più conveniente che tanti usano per muoversi nel quartiere. È impossibile visitare Tokyo senza incrociare un ciclista».

 È semplice per un turista a Tokyo trovare bici a noleggio?

«Molti hotel offrono questa cortesia ai loro ospiti. E DoCoMo è un buon servizio di bike sharing con stalli di presa e consegna in tutta la città. Se però si è alti come me (che sono 190cm) le bici sono piuttosto piccole».

 Indispensabile affidarsi a una guida o è semplice anche girare da soli?

«Google Maps può dare tutte le indicazioni per muoversi in autonomia, ma una guida saprà mostrare tutte le piccole meraviglie che si incontrano lungo il percorso.
Se vuoi goderti l’esperienza del ciclismo a Tokyo suggerisco che qualcun altro si preoccupi del percorso per lasciarti libero di apprezzare il ​​panorama. Tokyo ha molte strade, ma pochissime hanno un nome, quindi trovare le cose può essere una sfida. Certo che anche perdersi a Tokyo in bicicletta può essere divertente!». 

Sul sito di The Cycling Embassy of Japan ci sono un po’ di link per organizzare tour con guida o per unirsi al gruppo Night Pedal Cruising che una volta al mese si incontra per emozionanti pedalate notturne.

 Hai qualche consiglio da dare ai cicloturisti?

«Tokyo è una città molto affollata, con poca separazione fra vie pedonali e ciclabili: è necessario fare attenzione per non urtare nessuno. Meglio preferire le strade secondarie, più sicure e tranquille, ma tenere comunque un comportamento prudente… non si sa mai cosa si può incontrare dietro l’angolo. Ai ciclisti più preparati consiglio le rive dei fiumi Tama e Arakawa dove pedalare lungo percorsi davvero incantevoli».

Ricordatevi sempre di scegliere colori appariscenti per le vostre bici, non vorrete mica passare inosservati! :-P

Tokyo bike Milano

GiapponeTVB

 Cover: tokyobike ©