SHIKA SENBEI (La novella di Nara)

Se dovessi scegliere una città dove trasferirmi non avrei dubbi: Nara.
Un mio amico ci vive da anni e nel suo palazzo fra le regole condominiali c’è il divieto di salutarsi sulle scale.
Ecco perché qui i cerbiatti stanno prendendo il sopravvento.
Buona lettura.

Osaka è una città ruspante, caciarona, dove se magna e se beve. Qui ti sorridono di più rispetto a Tokyo. E poi puoi raggiungere un sacco di luoghi famosissimi.
A parte il nostro hotel, che sta mettendo a dura prova la nostra psiche, Osaka è un luogo perfetto.
Poi il tempo è diverso nella mia zona. Il bar dietro l’angolo ad esempio chiude alle 29:00. Giuro c’è scritto così sulla porta.
Oggi però è l’ultimo giorno e siamo un po’ tristi. Dovremo dire addio alla saponetta ammuffita del bagno, allo scopettone del cesso rotto, alla cartaigienica umidiccia e a Spock, il receptionist più strampalato che esista in Asia.

“Oggi vostro ultimo giorno. Molto triste”
“Grazie. Siamo stati bene qui” (Che falso!!!!)
“Ritornerai con la tua fidanzata?”
“Non è la mia fidanzata”
“Posso fidanzarmi io?”

Ieri sera, prima di andare a letto, ho lasciato alla Piera la nostra sveglia elettronica, visto che i cellulari non ci bastano.
Oggi è stata puntuale, solo qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia per via di una discussione con delle blatte in ascensore.
Andiamo a Nara, altra antica capitale del Giappone, famosa soprattutto per i suoi cerbiatti.
Io prima di uscire ho fatto la doccia, la mia amica invece è tre giorni che non si lava perché dice che il bagno è invaso da certi strani insetti e che le pareti hanno delle muffe di origine sconosciuta.
Vabbè tanto dobbiamo stare in mezzo ad altri animali, non credo che Bambi e i suoi parenti profumino di mughetto selvatico e di rosa canina.
Da Osaka ci vogliono circa 50 minuti per arrivare a Nara con un treno “local semi express low cost” dio quanto è lunga la sigla sul biglietto.
Appena arrivati ci siamo subito catapultati all'ufficio informazioni. Di solito non lo facciamo mai, perchè siamo un po' fighette, ma volevamo farci consegnare le mappe che in Giappone sono sempre creative e piene di disegni carini.
L'ufficio informazioni di Nara è un ritrovo di matti. Ecco l'ho detto.
Il taiwanese prima di me sta mettendo a dura prova la pazienza della gentile signora allo sportello, che in sette lingue cercava di spiegargli che “IL TRENO PER OSAKA È AL BINARIO 3”.
“Madame informazioni” è veramente un angelo. Sorride sempre e cerca di soddisfare ogni esigenza del turista medio straniero.
Ho sentito gente chiedere “dove sono i cerbiatti?”
Cretina mica li trovi all’edicola della stazione.
Con noi è stata gentilissima, fottendosene della fila è rimasta a chiacchierare sulle bellezze dell’arte italiana. E l’inglese…perfetto. Roba che in Giappone è un miracolo.
Se le premesse sono queste corro subito in comune a cambiare residenza.
Camminare per le vie di Nara è rilassante. I fruttivendoli ti sorridono, i passanti ogni tanto s’inchinano e le vecchiette ti guardano curiose.
Forse perché la Piera ha una famiglia di mosche che le gira sulla testa oppure perché io sono peloso.

Nara tempio
Sta di fatto che quando meno te lo aspetti appaiono loro…quegli animali che da piccolo vedevi allo zoo, quelli che Piero Angela te li descriveva come principi della foresta: i cerbiatti di Nara.
Sono di una razza particolare chiamata Sika, alcuni non hanno un aspetto magnifico, perché hanno il pelo un po’ malconcio e ispido, mentre altri fanno tenerezza.
La natura ha preso il sopravvento a Nara e ci convive tranquillamente.
Vabbè io sono romantico e mieloso.
La verità è questa: ci sono baracchini che vendono biscotti creati apposta per i cervi. Costano 150 Yen, pochi soldi per farti inseguire da un gruppo di artiodattili appartenenti alla classe dei cervidi (come parlo forbito ahahahahah).

biscotti cervi di Nara

“Gabry è bellissimo dobbiamo fare un sacco di foto con loro”
“Però stai attenta”
“Ma non vedi come sono carini?”
“Ti ho detto solo di stare attenta”
“Hai paura di due cerbiattini?”
“Intanto intorno a noi ce ne saranno 30, poi non sto parlando di loro…”
“E di chi?”

Tempo zero eccola arrivare la scolaresca di minorenni rincretiniti che ha iniziato a lanciare biscotti ovunque creando scompiglio e un po’ di paura fra noi stranieri. Forse l’abitante di Nara è abituato a vedere correre di qua e di là questi amabili “trudini” di peluche, però credetemi per un attimo ho pensato di morire schiacciato sotto i loro zoccoli.
Dopo cinque minuti tutto si è calmato. I teneri mammiferi sono ritornati a dormire o a guardare lo straniero con occhi luccicanti.

Vorresti portarlo a casa il simbolo di Nara, fanculo il cavallo e la mucca, da oggi voglio vivere in simbiosi con loro, parlare con loro e magari mangiare quello che mangiano loro.

“Gabry compriamo i biscotti anche noi?”
“Basta che poi non fai i capricci”
“Ci sarebbe anche il costume da ninja in offerta insieme al portachiavi di Hello Kitty Nara edition”

Il tempio più famoso di Nara è il Todai-ji. Costruito intorno al 752, divenne talmente potente e famoso che la capitale fu trasferita da Nara a Nagaoka, per ridurre l'influenza religiosa sugli affari del governo.
La sala principale, il Daibutsuden. È il più grande edificio in legno del mondo ed ospita un Budda alto quindici metri. La sua mano è più grande di me.

todai-ji

Qui i cerbiatti si moltiplicano come Gremlins sotto la pioggia e tutto diventa più grottesco.
Se da una parte ci sono coppiette e fotografi che non fanno altro che immortalarsi in tutte le pose insieme a Bambi & Co. dall’altra solitari bambini vengono lasciati in balia dei cervi più crudeli, che li calpestano senza pietà per avere un biscotto.
Io e la Piera siamo rimasto scioccati, soprattutto alla vista di un povero disabile completamente accerchiato da tre cervi indemoniati che bramavano il suo pacchetto di biscottini. (il nome di questi cracker per animali è shika senbei)
Nara sta attenta ai cerbiatti, perché attraversano la strada senza guardare.
Nara è paziente con i cerbiatti, perché spesso tentano di entrare nei supermercati.
Dio questi te li trovi pure a fare le meches dalla parrucchiera.

cerbiatti Nara
Meglio addentrarsi nel parco, uno dei luoghi più magici del Giappone.
Qui i cerbiatti si fanno più mansueti e misteriosi, sembrano creature di altri mondi, non hanno l’ingordigia di quelli che trovi in città. È vero, ti pedinano, ma solo perché vogliono renderti la passeggiata il più romantica possibile.
Ogni tanto ne vedi uno fare capolino da dietro uno statua. La mia mano ha avuto la fortuna di percepire l’umido del loro naso.

parco di Nara
Non li ho accarezzati perché puzzano di cane bagnato misto umido del Burger King, però vi giuro che sono uno spettacolo. Sì, lo so, sono uno schifiltoso, ma ho ancora il trauma delle blatte che camminavano nell'hotel ad Osaka.

Kasuga_Taisha_Nara
Forse dovrei vivere nei boschi di Nara, magari vicino al tempio Kasuga Taisha, con le sue centinaia di lanterne e le sue monache silenziose.
Abituarmi alle cicale e al fango, dormire sopra il muschio e lavarmi con la rugiada.

Kasuga_Taisha_Nara
Potrei diventare uno spirito della foresta, magari di quelli con le orecchie a punta, ma prima dovrei sbarazzarmi della mia compagna di viaggio. Che faccio?
La lego a un albero e la cospargo di miele e biscotti per cerbiatti aspettando che qualcuno la sbrani oppure la sacrifico sull’altare del cervo di bronzo al dio dall’ascella pezzata?
Via al televoto.

Gtvb

statua cervo di Nara